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F1 | Dopo 36 anni si ritorna sulla pista di Zandvoort

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credit @Scuderia Ferrari Press Office

Numeri, dichiarazioni e curiosità sul prossimo Gran Premio di Formula 1 sul circuito di Zandvoort

Il Campionato del Mondo di Formula 1 dopo Spa-Francorchamps raggiunge Zandvoort, la pista affacciata sul Mare del Nord, nei Paesi Bassi, che riporta in calendario il Gran Premio d’Olanda a 36 anni dall’ultima edizione (1985). Nonostante questo lungo digiuno con la Formula 1, la maggior parte dei piloti dello schieramento 2021 ha già gareggiato nel circuito (uno tra quelli con la maggiore tradizione nel mondo del motorsport) quando erano impegnati nelle categorie minori.

Curve celebri

Costruito praticamente sulla spiaggia, Zandvoort è lungo 4.259 metri, e presenta l’insidia aggiuntiva del vento, che solleva spesso parecchia sabbia. Il tracciato si caratterizza per marcate variazioni altimetriche e ha diversi tratti molto noti agli appassionati. Da ricordare sicuramente la curva Tarzan (Tarzanbocht nella lingua locale), un secco tornante a destra posto alla fine del rettilineo di partenza contraddistinto da una leggera sopraelevazione e reso celebre da uno straordinario sorpasso all’esterno messo a segno da Gilles Villeneuve ai danni di Alan Jones nella gara del 1979. Altre curve classiche sono la Rob Slotemakerbocht e la veloce e cieca piega verso destra denominata Scheivlak.

Sopraelevazione

Per il rientro in calendario il circuito è stato modificato e reso più spettacolare in due punti: la curva 3 e la 14, l’ultima, ora entrambe sopraelevate fino a 19 gradi di pendenza, una caratteristica che dovrebbe permettere ai piloti di affrontarle ad una velocità molto più elevata. Ciò nonostante la carreggiata stretta e il disegno tortuoso non facilitano i sorpassi e richiedono un carico aerodinamico medio. La qualifica sarà quindi fondamentale. Per il ritorno di Zandvoort in calendario è stato messo a punto anche un asfalto ad elevato grip realizzato da Shell – Innovation Partner di Scuderia Ferrari – che per le sue prestazioni di eccellenza è stato subito soprannominato «Flying Dutchman», come da queste parti si usa chiamare ogni pilota particolarmente brillante. Ci sono due zone DRS, tra la curva 10 e la 11 e sul rettilineo principale.

Programma

Le vetture scenderanno in pista venerdì alle 11.30 locali per la prima ora di prove libere, e alle 15.00 per la seconda. Sabato alle 12.00 è previsto l’ultimo turno di libere in preparazione alla qualifica delle ore 15.00. Il 31° Gran Premio d’Olanda valido per il Mondiale di Formula 1 prenderà il via domenica alla stessa ora.

Scuderia Ferrari

GP disputati 1020
Stagioni in F1 72
Debutto Monaco 1950 (A. Ascari 2°; R. Sommer 4°; L. Villoresi rit.)
Vittorie 238 (23,33%)
Pole position 230 (22,55%)
Giri più veloci 254 (24,90%)
Podi totali 776 (25,36%)

Story: Ferrari e i Gran Premi d’Olanda

GP disputati 29
Debutto 1952 (A. Ascari 1°; G. Farina 2°; L. Villoresi 3°; C. De Tornaco rit.)
Vittorie 8 (27,59%)
Pole position 7 (24,14%)
Giri più veloci 10 (34,48%)
Podi totali 24 (27,59%)

Gran Premio d’Olanda: numeri e curiosità

2. I circuiti nei Paesi Bassi: Zandvoort e Assen. Zandvoort ha una vocazione prevalentemente automobilistica, è stato per anni teatro del Master F3, una delle gare più importanti della categoria, alla pari con il Gran Premio di Monaco e seconda per prestigio solo al Gran Premio di Macao. Assen è invece un tempio della moto, che fin dal 1949 ospita il Dutch TT, la tappa nei Paesi Bassi del Motomondiale.

10. La posizione più arretrata sulla griglia di partenza dalla quale si è vinto nel GP d’Olanda. L’impresa è riuscita a due piloti. Il primo fu René Arnoux, che nel 1983 vinse con la Ferrari 126 C3 numero 28. Per il francese fu la settima e ultima affermazione in Formula 1, la terza con la Scuderia. Due anni dopo a risalire dal decimo al primo posto fu Niki Lauda con la McLaren. Anche nel caso dell’austriaco si trattò del successo conclusivo della sua straordinaria carriera, il venticinquesimo. Per quanto riguarda la migliore rimonta fino al podio, il primato spetta a Jean-Pierre Beltoise, che nel 1968 chiuse secondo con la Matra, alle spalle del compagno Jackie Stewart, dopo essere partito sedicesimo.

18 e 19. L’angolo di inclinazione delle curve 3 e 14 del circuito di Zandvoort. Si tratta di gran lunga delle due paraboliche più pronunciate del Mondiale. Basti pensare che la famosa Parabolica di Monza, che nel weekend del Gran Premio d’Italia sarà dedicata a Michele Alboreto, ha un’inclinazione di appena quattro gradi.

26. La percentuale di territorio dei Paesi Bassi che è sotto il livello del mare. Una catena di dune e dighe lungo le coste e le rive dei fiumi principali impediscono che queste zone vengano inondate, mentre numerose stazioni di pompaggio provvedono a rimuovere l’acqua piovana in eccesso.

1.500. I ponti di Amsterdam, la capitale dei Paesi Bassi. La città è organizzata su una rete di oltre novanta piccole isole collegate tra loro da un sistema di canali lungo oltre cento chilometri.

Questa settimana nella nostra storia

1/9. Nel 1994 nasce a Madrid Carlos Sainz, uno dei due piloti titolari della Scuderia Ferrari. Lo spagnolo è arrivato in squadra dopo aver corso 118 Gran Premi per altri tre team: Scuderia Toro Rosso, Renault e McLaren. In Formula 1 vanta quattro podi, due con McLaren e due con la Ferrari, il secondo posto a Monaco e il terzo in Ungheria in questa stagione con la SF21. Auguri Carlos!

2/9. Nel 2001 la Scuderia Ferrari domina il Gran Premio del Belgio con Michael Schumacher e la F2001. Dietro al tedesco la gara è ricca di combattimenti e proprio in seguito ad un contatto nel duello con Eddie Irvine l’ex collaudatore della Scuderia, Luciano Burti, è vittima di un terribile incidente al volante della Prost. Per il brasiliano, che ha poi avuto una lunga carriera a ruote coperte in patria, è l’ultima apparizione in Formula 1. Schumacher conquista la vittoria numero 52 che gli permette di superare il record stabilito da Alain Prost nel 1993 e di diventare il pilota più vincente della storia. Per la Scuderia si tratta della vittoria numero 143.

3/9. Nel 1960 la Scuderia Ferrari ottiene una tripletta sulla pista di Monza nel Gran Premio d’Italia. Essendo i giochi per il campionato del mondo ormai decisi, e preoccupati dell’affidabilità delle loro leggerissime vetture sull’anello da alta velocità dell’Autodromo Nazionale, i team britannici decisero di non presentarsi all’evento. Si venne così a creare una situazione cui si era assistito solo in occasione del primo Gran Premio della storia, nel 1950: nessuno dei piloti al via aveva mai vinto una corsa. A trionfare fu lo statunitense Phil Hill davanti al connazionale Dan Gurney e al belga Willy Mairesse. Tutti e tre i piloti erano al volante della 246 F1, l’ultima Ferrari di Formula 1 a motore anteriore..

4/9. Nel 2019 la Ferrari festeggia con i tifosi a Milano, in una Piazza Duomo gremita, i 90 anni dalla fondazione della Scuderia insieme alla novantesima edizione del Gran Premio d’Italia. Sul palco si alternano piloti di ogni epoca, dai veterani ai giovani della Ferrari Driver Academy. A mandare in estasi il pubblico è l’arrivo dei titolari Charles Leclerc e Sebastian Vettel accompagnati dal Team Principal, Mattia Binotto. A rendere perfetta questa settimana ci avrebbe poi pensato Charles la domenica, conducendo dal primo all’ultimo giro la corsa e andando a conquistare la sua seconda vittoria in Formula 1 con la SF90.

5/9. Nasce a Lugano nel 1939 Gian-Claudio Giuseppe, più semplicemente noto come “Clay”, Regazzoni, il più forte pilota svizzero della storia della Formula 1. Per lui 132 gare, 73 delle quali con la Scuderia Ferrari. Regazzoni con la Ferrari ha vinto quattro Gran Premi: Italia 1970, Germania 1974, Italia 1975 e USA East 1976. La sua stagione migliore fu quella del 1974 nella quale giunse secondo nel Mondiale alle spalle del brasiliano Emerson Fittipaldi. Clay ha perso la vita in un incidente stradale il 15 dicembre 2006 sull’autostrada A1, in prossimità di Parma.