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Ferrari SF-24: presentata l’arma di Maranello per il 2024

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Parole chiave: rinnovamento e affinamento in ogni campo, maggiore leggerezza per una migliore guidabilità in ogni circostanza

 

Attesa finita: oggi a Fiorano è stata disvelata – attraverso un video di 90 secondi – la nuova monoposto di Formula 1 SF-24 che calcherà le piste del Mondiale 2024; presenti ovviamente il Presidente John Elkann, il CEO Benedetto Vigna, il vice-Presidente Piero Ferrari il Team Principal Fred Vasseur affiancato da Enrico Cardile, Charles Leclerc e Carlos Sainz.

Questa settantesima F1 made in Maranello, la prima interamente nata con la gestione di Fred Vasseur, è frutto di una revisione totale del progetto 2023 nel tentativo di avvicinare, e possibilmente eguagliare (superare?), le prestazioni della Red Bull e togliere più di una frustrazione ai suoi piloti mettendoli in grado di combattere con Max Verstappen a beneficio di tutti: ovviamente della Ferrari stessa ma anche dell’intero Campionato che un ulteriore strapotere del binomio campione ucciderebbe.

Grandi sono le aspettative per questa macchina che avrà una vita più lunga della precedente visto che l’anno prossimo – e il discorso dovrebbe valere per i più – i vari team avranno già la testa nel cambio dei regolamenti e quindi nel progetto 2026.

Tornando al progetto «SF-24» vale sottolineare che questo è partito praticamente da zero e ha prodotto una scocca completamente nuova, maggiormente dimensionata dietro al pilota, con peso sembrerebbe attestato sui 798 kg (minimo regolamentare) e che la maggiore lunghezza di 5 centimetri rispetto alla precedente, è bilanciata dall’arretramento di motore e cambio e dalle minori dimensioni di quest’ultimo, ora più largo e corto; queste novità dovrebbero provocare un miglior comportamento della vettura che sarebbe meno influenzata dalla variazione di carico prodotta dal progressivo svuotamento del serbatoio con positivi riflessi sulla gestione delle gomme; in definitiva una monoposto più prevedibile e meno difficile da guidare.

Aerodinamica e fluidodinamica

Il muso, più corto di prima e più scavato inferiormente, poggia sul secondo elemento dell’ala anteriore ed ha inoltre due supporti di sostegno sul primo elemento; il tutto ha fatto aumentare la portata del flusso inferiore.

L’airbox è sempre triangolare e piuttosto piccolo, caratteristica che si riflette positivamente sull’aerodinamica posteriore mentre i radiatori laterali, ora leggermente più piccoli di prima, sono stati rialzati favorendo la creazione di un importante flusso d’aria; la loro presa d’aria è sottolineata inferiormente da un vassoio moderatamente sporgente dalla presa stessa mentre lo spostamento del cono anti-intrusione inferiore nel fondo, ha permesso alla SF-24 di avere un sottosquadro molto scavato.

Il “by pass duct” – anch’esso rivisto – non solo «succhia» l’aria sotto alla pancia ma sembra riceverla anche da due alette poste lateralmente alla base dell’Halo per poi soffiarla verso la piccola… vasca ancora esistente incanalandola tra telaio e scivolo.

Si è anche posta grande attenzione all’integrazione fra il diffusore posteriore e i due piani alari mentre il profilo dell’ala posteriore è a cucchiaio, il supporto è un mono-pilone e inferiormente c’è una doppia beam wing.

Power Unit

La power unit, pur già omologata dalla FIA, ha cambiato denominazione (ora PU 066/12) e ha beneficiato di alcuni interessanti sviluppi ove permesso, di cui al momento si conosce solamente il positivo riflesso sul risparmio di peso (circa 1 kg).

Comparso posteriormente il bazooka per l’evacuazione dell’aria calda, un manufatto un po’ voluminoso e probabilmente non in versione definitiva.

Sospensioni

Sono stati cambiati tutti i punti di attacco dei bracci: quello anteriore del triangolo superiore è più alto che sulla SF-23, mentre quello posteriore è ora più inclinato in funzione anti dive.

Anche il triangolo inferiore – ora allineato al braccio di sterzo – è leggermente più alto.

La sospensione posteriore è sempre pull rod ma i suoi cinematismi interni si trovano ora dentro la scatola della trasmissione, inoltre il tirante non lavorerà più inclinato in avanti, come in precedenza sulla SF-23; il tutto sempre in funzione del miglior sfruttamento degli pneumatici e di un miglior baricentro visto che la sospensione, e relativi pesi, sono stati spostati in basso; si perde invece qualcosa in aerodinamica visto che sotto alla scocca il bulbo per l’ancoraggio posteriore continua a sporgere in modo significativo.

Livrea

Rosso sempre dominante ma con l’ingresso di due bande laterali in bianco/giallo; il bianco è quello visto con gran successo a Las Vegas lo scorso novembre) e il giallo che come è noto oltre ad essere il colore di Modena, è anche presente sulle SF-24 World Endurance Championship-WEC e sulla 499P del Mondiale Endurance.

Anche i cerchi sono rossi con doppia striscia bianca e gialla: colori presenti anche sui numeri di gara (16 per Leclerc e 55 per Sainz).

Infine, breve shake-down della nuova monoposto pilotata da Carlos Sainz, accolto da un intuibile, grande entusiasmo dei fortunati presenti.

[ Giovanni Notaro ]

 

[ Ferrari SF-24, caratteristiche tecniche ]

Ferrari SF-24 F1 scheda tecnica

Telaio: Materiale composito a nido d’ape in fibra di carbonio con protezione Halo per l’abitacolo.

Sospensioni: Anteriori a puntone (schema push-rod), posteriori a tirante (pull-rod).

Freni: Disco autoventilante in carbonio Brembo (anteriore e posteriore) con sistema di controllo elettronico sui freni posteriori.

Peso complessivo: Con acqua, olio e pilota 798 kg.

Ruote: Anteriori e posteriori da 18″.

Carrozzeria e sedile: Fibra di carbonio.

Power Unit 066/12

Cilindrata: 1.600 cc.

Giri massimi: 15.000.

Sovralimentazione: Turbo singolo.

Portata benzina: Massimo 100 kg/hr.

Configurazione: V6 90°.

Alesaggio: 80 mm.

Corsa: 53 mm.

Valvole: 4 per cilindro.

Iniezione diretta: Massimo 500 bar.

Cambio: Ferrari a 8 marce più retro.

Differenziale posteriore: Controllo idraulico.

Sistema ERS

Configurazione: Sistema ibrido di recupero dell’energia con motogeneratori elettrici.

Pacco batteria: Batterie agli ioni di litio con peso minimo di 20 kg.

Energia batteria: 4 MJ.

Potenza MGU-K: 120 kW.

Giri massimi MGU-K: 50.000.

Giri massimi MGU-H: 125.000.