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Formula 1 | Spa-Francorchamps: la farsa

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Ha vinto il maltempo e la FIA ha perso su tutta la linea. Verstappen risarcito in parte dalla sorte (e dagli stewards) con l’assegnazione del punteggio a metà e con un Hamilton furente

La farsa di Spa: così si finisce per umiliare la Formula 1

La decisione più coraggiosa e, probabilmente, più corretta sarebbe stata quella di non correre; le condizioni estreme l’avrebbero pienamente giustificata invece ha vinto Ponzio Pilato nelle odierne vesti, ingloriose, della FIA e dei suoi stewards Michael Masi per primo.

Le condizioni climatiche estreme – e la semplice logica e fermezza (doti evidentemente non sempre disponibili) – dovevano imporre di non far disputare il Gran Premio e invece si è scelta la farsa dei due giri (il terzo non è stato concluso mentre il sito della FIA ha indicato un solo giro percorso, tanto per…) dietro alla Safety Car:

  • facendo comunque correre un rischio ai piloti che, anche a velocità ridotta avrebbero potuto incappare in qualche incidente;
  • scontentando diversi piloti, Hamilton in testa che non avrebbe voluto del tutto correre ma che, vista la decisione di partire comunque, avrebbe voluto giocarsela fino in fondo (un ragionamento da pilota con gli attributi); in questo modo si è visto invece erodere il margine di vantaggio in chiave mondiale senza nessun suo demerito e senza alcun merito per Verstappen;
  • defraudando il pubblico di uno spettacolo atteso sotto la pioggia per oltre tre ore (tanto per riferirsi solo al differimento dal via) ma qui verrebbe da pensare che la disputa del gran premio (minuscolo voluto) e l’emissione di un ordine di arrivo ufficiale, avrebbero messo gli organizzatori al riparo dall’eventuale richiesta di rimborso dei biglietti;
  • dando un altro colpo – pesante – all’immagine ed alla credibilità tanto della FIA quanto della Formula Uno in generale, quella Formula Uno che ogni giorno di più mortifica la combattività, la centralità e il ruolo del pilota sottoposto a regole, regolamenti e interpretazioni barocchi e cervellotici, dove la sacrosanta sicurezza (merito della FIA sotto il profilo strutturale della monoposto) viene sempre più spesso utilizzata come alibi e giustificazione di decisioni non sempre condivisibili.

A Spa ha appunto vinto l’incapacità di avere il coraggio delle proprie decisioni da parte dei rappresentati di una FIA che, in mattinata, con le medesime condizioni meteorologiche, hanno fatto disputare Gara2 della Formula 3; vero è che le auto erano meno potenti ma i loro piloti, per contro, non avevano certo l’esperienza dei loro colleghi della massima formula.

Va comunque ricordato che nel 1991 il Gran Premio d’Australia venne disputato in analoghe condizioni di pioggia il cui peggioramento impose, ma dopo 14 giri, l’interruzione di una gara allora disputata su un circuito e con monoposto molto meno sicuri di quelli di oggi: ma quelli erano altri tempi e gli uomini, più fuori che dentro le monoposto erano diversi.

Entrando nel pratico, Verstappen, alla sua sedicesima vittoria in Formula 1, «guadagna» 12,5 punti e accorcia le distanze da Hamilton, giunto terzo dietro ad un Russell al suo primo podio con la Williams; a seguire Ricciardo, Vettel (che per una ragione o per l’altra ma non certo per pura e sola casualità, dopo il divorzio da Maranello ha ricominciato a frequentare le zone alte delle classifiche), Gasly, Ocon, Leclerc, Latifi e Sainz; sarebbe stato interessante vedere cosa avrebbero potuto combinare i due ferraristi in condizioni estreme di guida..

La (scarna) cronaca

Tira e molla si parte alle 18.17 con la pioggia leggermente diminuita e l’idea, quantomeno da parte dei piloti, di dar vita ad una gara sprint. Si forma il solito serpentone, invisibile dalla seconda o terza monoposto in poi, dietro alla Safety Car con Max Verstappen a guidare il gruppo, seguito da George Russell su Williams – al suo primo podio in F1, buon viatico per il prestigioso cambio di casacca nel 2022 – e da Lewis Hamilton che, via radio, aveva ribadito l’insensatezza della decisione della direzione gara confermata, dopo meno di tre giri sempre dietro la SC, dalla bandiera a scacchi.

L’ordine d’arrivo viene confermato solamente alle 18,45! Punteggio dimezzato. Essendo stati percorsi più di due giri ma meno del 75% del numero totale previsto, i punti assegnati per i piazzamenti nella top ten sono stati dimezzati.

[ Gianni Notaro ]