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Formula 1 | Gran Premio di Imola: di tutto, di più! Verstappen su tutti

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Verstappen e Norris Superstar, Hamilton fattore «C», Bottas inspiegabile, Ferrari in crescita e con l’amaro in bocca… 

 

Lewis Hamilton firma il sabato la sua 99esima pole in carriera davanti alle due Red Bull di Perez e Verstappen, rispettivamente secondo e terzo mentre al quarto posto Charles Leclerc, seguito da Pierre Gasly e Daniel Ricciardo. Grande delusione per Lando Norris, spedito dal secondo al settimo posto dai commissari di gara a causa del superamento, per un’inezia, del Track Limit; inezia o meno le regole vanno rispettate e le sanzioni applicate anche quando, come in questo caso, è la regola stessa che è opinabile: in Bahrain Verstappen ha dovuto cedere la pole a Hamilton mentre qui a Imola la penalizzazione è toccata a Norris; sembra una regola scritta da burocrati del volante, fatta apposta per tarpare le ali a chi vuole osare: superare i cordoli e mantenere il controllo un tempo era considerata bravura e chi compiva una manovra del genere per avvantaggiarsi rispetto all’avversario veniva comunque punito mentre il superamento fine a se stesso non veniva sanzionato; sarebbe ora di semplificare regole come questa e dare più spazio ai piloti. Tornando alle prove troviamo all’ottavo posto l’altra Mercedes di Bottas, che sarà autore della gara probabilmente più scialba da quando milita in Mercedes, seguito rispettivamente da Ocon e Lance Stroll.

Detto della Top Ten ecco la griglia di partenza

Hamilton (Mercedes)                            Perez (Red Bull Racing)
Verstappen (Red Bull Racing)                Leclerc (Ferrari)
Gasly (AlphaTauri)                                Ricciardo (McLaren)
Norris (McLaren)                           Bottas (Mercedes)
Ocon (Alpine)                                         Stroll (Aston Martin)
Sainz (Ferrari)                               Russell (Williams)
Vettel (Aston Martin)                                Latifi (Williams)
Alonso (Alpine)                   Raikkonen (Alfa Romeo)
Giovinazzi (Alfa Romeo)                          Schumacher (Haas)
Mazepin (Haas)                      Tsunoda (AlphaTauri)

ma, assieme ai piloti, il vero protagonista oggi è stato il Circuito di Imola, una pista le cui condizioni avverse hanno pesantemente rimescolato le carte ed hanno fatto emergere il meglio ed il peggio praticamente di tutti.

Lucidità, freddezza, autocontrollo le doti che, unite a sensibilità di guida, prudenza e al tempo stesso decisione, hanno fatto la differenza: nella vita e nelle corse, la ricetta giusta a volte è l’equilibrio, inteso come capacità di massimizzare doti e minimizzare difetti e proprio questo ha richiesto Imola prima bagnata e poi asciutta.

Coloro che meglio hanno risposto sono stati Verstappen, Leclerc, Norris, lo stesso Hamilton capace – grazie anche ad una fortuna con la «C» maiuscola – di superare i suoi stessi errori, Sainz in netta crescita come la stessa Ferrari che, pur ancora lontana dalla Red Bull e non ancora a livello della Mercedes, si è notevolmente avvicinata alla McLaren, terza forza del mondiale; va anche detto che oggi, sul circuito del Santerno, la Scuderia di Maranello avrebbe potuto godere di un ben diverso risultato finale senza gli interventi di bandiere gialle e Safety Car.

Leclerc ancora nel giro di formazione, regala emozioni andando lungo ma riuscendo a riprendere la sua quarta posizione.

Pronti via ed un micidiale Verstappen affianca Hamilton che cerca di stringerlo ma viene «bussato» senza tanti complimenti e superato di forza; immediato il (solito) lamento radio senza ragione del campione inglese tanto che l’episodio, andato sotto investigazione, non viene sanzionato.

Sempre nel corso del primo giro Latifi sbaglia sul bagnato, distrugge la sua Williams e provoca l’intervento della Safety Car; pochi giri dopo tocca a Schumacher jr. andare a muro provocando un nuovo ingresso della S.C. che, una volta lasciata la pista permette a Leclerc di cercare di attaccare Hamilton mentre Sainz, a riprova del buon momento delle Ferrari risale al sesto posto.

Dopo i vari cambi di gomme, avvenuti fra il 16° ed il 29° giro, arriva – nel corso del 31° giro – il primo vero colpo di scena: Hamilton nel corso di un tentativo di sorpasso ad un doppiato passa sul bagnato, va lungo, rischia di andare a muro, ha difficoltà nel ripartire e perde diverse posizioni.

Al 32° giro un altro dei tanti momenti decisivi della gara: Bottas e Russell entrano in contatto alla prima curva per colpa di Russel a oltre 300 km/h con gravi danni ad entrambe le monoposto; in particolare ad avere la peggio è la Mercedes dal cui abitacolo il finlandese non sembra avere la forza di uscire ed anche dopo, una volta fuori dall’abitacolo, resterà accosciato contro una recinzione per qualche minuto buono. Nel frattempo Russel, convinto di essere dalla parte della ragione, dà una botta al casco di Bottas mentre questi era ancora in auto; il replay dell’incidente dimostrerà poi che ad aver sbagliato era stato il pilota inglese.

L’incidente, a causa dei detriti sparsi in pista e della necessità di rimuovere le monoposto da una posizione pericolosa, provoca prima un nuovo ingresso della Safety Car e subito dopo la sospensione della gara che riparte alle 16.27 con ancora 17 piloti in pista: Verstappen conserva la sua leadership davanti a Leclerc (che perde i 25 secondi di vantaggio sulla McLaren che aveva sapientemente accumulato prima della sospensione), Norris, Perez e Sainz.

Hamilton nono, si è dovuto sdoppiare facendo un giro in più mentre Verstappen, durante il giro di riscaldamento, sbaglia e perde due posizioni; una volta ripartiti, Norris supera Leclerc che scende così al terzo posto, mentre Hamilton è ottavo; in tutto questo – siamo al 38° giro – Perez inseguendo Leclerc sbaglia e dal 4° scende al 14° posto.

Hamilton intanto continua a macinare giri veloci e supera anche Ricciardo, salendo in quinta posizione mentre a Leclerc che segue la McLaren di Norris non basta il DRS per superare l’inglese mentre Hamilton nel corso dl 51° giro, supera Sainz al Tamburello sale al quarto posto e mette nel mirino Norris e Leclerc che supera poco dopo il rettilineo senza che il monegasco possa opporre resistenza

Uno schiacciasassi

Hamilton nel corso del 60° giro compie un gran bel sorpasso ai danni di Norris e si riprende la seconda posizione, e siamo ormai a due giri dalla fine; Verstappen vince con pieno merito dopo aver condotto dall’inizio alla fine seguito, appunto, da Hamilton che precede Norris con la McLaren, mentre le Ferrari di Leclerc e Sainz si posizionano al 4° e al 5° posto (maledetta Safety Car).

[ Giovanni Notaro ]