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F1 GP Toscana al Mugello: nuova livrea Scuderia Ferrari e omaggio dell’AM con il sorvolo dei caccia Typhoon Eurofighter

1.000 gran premi disputati, questo l’invidiabile palmares della Scuderia Ferrari che sarà celebrato sul circuito del Mugello e che sarà festeggiato dall’Aeronautica Militare che da circa 100 anni è legata con il costruttore modenese dal «cavallino rampante» del maggiore Francesco Baracca presente sulle fusoliere dei caccia e su tutte le Ferrari 

credit: @Scuderia Ferrari Press Office

Sulla pista dell’Autodromo del Mugello, impianto di proprietà della Casa di Maranello realizzato tra le colline di Scarperia che ospiterà per la prima volta una gara della categoria regina del motorsport, la Scuderia Ferrari – la più titolata e sempre presente in tutte le gare di Formula 1 – si appresta a disputare il proprio Gran Premio numero 1.000 pronta a celebrare una storia e il mito del «Cavallino Rampante» che parte da lontano fondando le sue radici storiche durante la prima guerra mondiale, con le gesta dell’Asso degli Assi dell’aviazione, il maggiore Francesco Baracca.

La storia del Cavallino Rampante donato a Enzo Ferrari

Il Cavallino Rampante – di colore argenteo su campo rosso, rivolto a sinistra e con la coda abbassata – era lo stemma araldico del «Piemonte Reale Cavalleria», uno dei più prestigiosi reparti dell’Esercito Italiano, presso il quale Francesco Baracca prestò servizio ad inizio del Novecento. Di lì a poco, il giovane cavallerizzo volle diventare aviatore e fu proprio il suo amore per i cavalli che lo portò negli anni successivi a scegliere di adottare, sebbene con alcune varianti, lo stesso stemma quale simbolo per i suoi aeroplani. Il «cavallino rampante nero» apparve per la prima volta su di un aeroplano pilotato dall’asso a inizio 1917 e divenne definitivamente l’insegna applicata sulla fusoliera degli aerei da lui pilotati nell’ambito della neo-costituita 91a Squadriglia.

Il 19 giugno 1918 Francesco Baracca non rientrò da un volo di guerra sul Montello e il suo corpo fu trovato solo alcuni giorni più tardi accanto ai resti bruciati dello SPAD su cui volava. Da quel momento, furono i genitori dell’Asso a tenerne vivo il ricordo e fu un incontro – il 16 giugno 1923 durante il Circuito del Savio – tra il padre di Francesco Baracca, Enrico, e un giovane Enzo Ferrari (all’epoca al volante di un’Alfa Romeo) a preparare la strada a quello che diventerà un mito a livello mondiale. A quell’incontro seguì quello tra la madre di Francesco e il costruttore modenese, al quale la contessa Paolina Biancoli donò il prezioso emblema accompagnandolo con queste parole: “Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna”.

“Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori con cui mi affidano l’emblema” – scriveva Enzo Ferrari il 3 luglio 1985 allo storico lughese Giovanni Manzoni – “Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena”.

Il Cavallino Rampante tornò ad apparire come stemma della 91a negli anni ’20, per ricevere poi una definitiva consacrazione quale insegna del 4° Stormo della Regia Aeronautica per volere di Amedeo d’Aosta che allora lo comandava. Lo stesso stemma fu inoltre impiegato per un periodo anche sulle moto Ducati, su richiesta dell’allora progettista Fabio Taglioni, originario di Lugo di Romagna. Il «Cavallino Rampante» vola tuttora sul timone di coda degli Eurofighter dell’Aeronautica Militare e sulle auto di Maranello.

Le celebrazioni

Complice il Covid-19 che ha stravolto anche la Formula 1, un regalo più bello non poteva riceverlo la Ferrari che disputare il gran premio n.1000 in Italia e sulla sua pista dove la Casa di Maranello per onorare questa ricorrenza unica ha pensato a una serie di iniziative, a cominciare da una livrea celebrativa. Le SF1000 utilizzeranno una livrea color amaranto che ripropone esattamente la tonalità di rosso della prima Ferrari, la 125 S, nonché la stessa con la quale le prime monoposto di Formula 1 del Cavallino Rampante, le 125 F1, scesero in pista nel Gran Premio di Monaco il 21 maggio 1950. Da allora la Ferrari c’è sempre stata, in ogni campionato, ed è così da 71 anni. Anche i piloti Leclerc e Vettel saranno «vestiti» con tute celebrative per questa corsa unica, mentre sugli spalti per la prima volta dallo scoppio della pandemia di Covid-19 tornerà il pubblico, meno di 3.000 persone al giorno, tutte distanziate socialmente. Le celebrazioni coinvolgeranno anche la vicina Firenze, con un evento che avrà luogo nel cuore della città sabato sera e sarà trasmesso sul sito e sui canali social della Scuderia Ferrari.

Domenica infine, prima del via, il figlio d’arte e pilota della Ferrari Driver Academy (FDA) Mick Schumacher scenderà in pista al volante di una F2004 che venne guidata dal padre Michael (foto sotto) nella sua ultima stagione iridata: è il modo migliore per ricordare la vettura più vincente della storia della Scuderia e il suo impareggiabile pilota.

Ma non è tutto in quanto l’Aeronautica Militare aprirà il GP di Toscana Ferrari 1000 non con gli MB-339PAN delle Frecce Tricolori utilizzati per il Gran Premio d’Italia a Monza, bensì con il sorvolo di una formazione di caccia Typhoon Eurofighter che quotidianamente assicurano la Difesa dello spazio aereo nazionale e della NATO.

ll circuito del Mugello

Lungo 5.245 metri, è uno dei circuiti più spettacolari al mondo. La prima staccata, per affrontare la curva San Donato, propone la frenata più impegnativa del tracciato, perché ci si arriva dal lungo rettilineo del traguardo alla massima velocità. In uscita si deve tenere conto del fatto che immediatamente dopo si incontra la esse formata dalle curve Luco e Poggio Secco. Un breve rettilineo porta a una seconda esse, formata dalla Materassi e dalla Borgo San Lorenzo che sono seguite da altre due pieghe in sequenza nella direzione opposta: la Casanova e la Savelli. A questo punto si giunge alle due curve più spettacolari della pista: la Arrabbiata 1 e la Arrabbiata 2. La seconda, in particolare, è insidiosa perché il terreno scollina e non è facile comprendere quale sia la traiettoria migliore da seguire. La esse successiva è formata dalle curve Scarperia e Palagio. Un breve rettilineo porta al curvone denominato Correntaio dopo il quale c’è la quarta esse veloce formata dalle curve Biondetti 1 e Biondetti 2. Il giro a questo punto è quasi terminato: prima della linea del traguardo rimane solo la Bucine, una piega da 180 gradi che riporta sul rettilineo principale. Inaugurato nel 1974 come naturale evoluzione del Circuito Stradale nato nel 1914, il tracciato è adagiato sulle colline della municipalità di Scarperia e San Piero a Sieve. Da tempo tra gli impianti più amati dai piloti, così come da tutto il mondo del motorsport, l’Autodromo del Mugello è di proprietà della Ferrari dal 1988 ed è tra le poche piste che la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) ha certificato con la qualifica 3-Star Level. L’impianto ha infatti superato il test ambientale messo a punto dalla Federazione, ottenendo così un riconoscimento per l’eccellenza delle politiche di «sostenibilità» adottate.

Le dichiarazioni

Piero Ferrari, vice-Presidente“Un traguardo così importante come i 1000 Gran Premi della Scuderia Ferrari nel Campionato del Mondo di Formula 1 non poteva non essere contrassegnato da qualcosa di speciale. È per questo motivo che abbiamo deciso di dedicare all’evento una livrea commemorativa: le SF1000 scenderanno in pista al Mugello con quel colore rosso amaranto che caratterizzava la 125 S, la prima vettura da competizione a portare il nome Ferrari. Saranno amaranto anche le tute dei piloti. Inoltre i numeri di gara sulle vetture di Charles e Sebastian riprendono la tradizione degli anni Cinquanta, quando erano verniciati a mano sulla carrozzeria.

È un omaggio alle nostre origini: da lì è partita la straordinaria storia della Ferrari, caratterizzata dall’incessante desiderio di competere accompagnato dalla volontà di costruire vetture stradali eccezionali per tecnologia e design. La Ferrari è un’azienda unica al mondo perché la sua anima è allo stesso tempo quella di un costruttore automobilistico e di una squadra sportiva, un nesso inscindibile che mai nessuno ha messo in discussione.

Soltanto pochi mesi fa nessuno avrebbe mai immaginato che la millesima gara si potesse svolgere proprio all’Autodromo del Mugello, la nostra pista. Mi fa piacere che nella denominazione ufficiale del Gran Premio la Formula 1 abbia voluto rendere omaggio alla Ferrari, l’unica squadra che è sempre stata presente in oltre settant’anni di storia di questo sport”.

Sebastian Vettel #5: “È un grande onore poter guidare una Ferrari in occasione del Gran Premio numero 1000 della più storica tra le squadre di Formula 1. A rendere ancora più emozionante la ricorrenza c’è il fatto che la corsa si disputerà all’Autodromo del Mugello e che sugli spalti per la prima volta torneranno ad esserci alcuni spettatori.

GP TOSCANA FERRARI 1000 F1/2020 – GIOVEDÌ 10/09/2020
credit: @Scuderia Ferrari Press Office

Il tracciato è molto bello e super tecnico, con variazioni di altezza e curve molto impegnative. Questo circuito dovrebbe essere più adatto alle caratteristiche della nostra monoposto per cui speriamo di poter regalare qualche soddisfazione ai nostri tifosi, sia a casa che in circuito”.

Charles Leclerc #16: “Non vedo l’ora di scendere in pista al Mugello con la Ferrari. La pista è bellissima e soprattutto in questo weekend celebriamo il 1000° GP della storia della nostra squadra in Formula 1. Sono anche felice di sapere che ci saranno alcune migliaia di tifosi sulle tribune.

credit: @Scuderia Ferrari Press Office

Il circuito, che ha un lungo rettilineo ma non è super veloce come quelle sulle quali abbiamo disputato le ultime due gare, dovrebbe vedere la nostra vettura meno in difficoltà. Come squadra sarà importante massimizzare il tempo a disposizione perché non abbiamo parametri di partenza e dunque c’è più lavoro del solito da portare avanti. Speriamo di far divertire gli spettatori tornando a conquistare un bel po’ di punti in classifica”.

credit: @Scuderia Ferrari Press Office

I numeri della Scuderia Ferrari

GP disputati: 999

Stagioni in F1: 71

Debutto: Monaco 1950 (Alberto Ascari 2°; Raymond Sommer 4°; Luigi Villoresi rit.)

Vittorie: 238 (23,82%)

Pole position: 228 (22,82%)

Giri più veloci: 254 (25,42%)

Podi: 772 (77.28%)

Gran Premio della Toscana – Ferrari 1000: numeri e curiosità

5. I piloti toscani che hanno gareggiato in Formula 1: Consalvo Sanesi, pilota dell’Alfa Romeo nel 1950 e nel 1951; Piero Scotti, che corse il GP del Belgio 1956 su una Connaught; Roberto Bussinello, due gare all’attivo nel 1961 su una De Tomaso e nel 1965 su una BRM; Alessandro Nannini, 76 gare in Formula 1 e una vittoria, a Suzuka nel 1989 con la Benetton-Ford, e Nicola Larini. Il pilota nato a Camaiore è l’unico toscano ad aver guidato per la Scuderia Ferrari, della quale era collaudatore, in Formula 1: per lui quattro GP all’attivo con il team di Maranello e come miglior risultato di carriera un secondo posto nel triste Gran Premio di San Marino 1994, nel quale persero la vita Roland Ratzenberger e Ayrton Senna. Per lui oltre alle gare con il team di Maranello altre 45 gare con Osella, Ligier, Lambo e Sauber.

7. I piloti attualmente impegnati in Formula 1 che hanno già avuto modo di girare al Mugello al volante di una vettura di Formula 1 in una sessione di test. Si tratta di Kimi Räikkönen, che ci ha esordito nel 2001; di Sebastian Vettel, Valtteri Bottas, Romain Grosjean, Daniel Ricciardo e Sergio Perez, che ebbero modo di provare la pista nel test collettivo organizzato da Formula 1 nel 2012, e di Charles Leclerc, che ha provato il circuito toscano lo scorso martedì 23 giugno nel test precedente la ripartenza del campionato.

14,5. I giri della circonferenza terrestre cui corrispondono gli oltre 580.000 km che le Ferrari hanno percorso nei 999 Gran Premi fin qui disputati. Di questi (poco meno di 80.000 km) la Casa di Maranello ne ha completati quasi due al comando delle gare.

18. Le nazionalità dei 110 piloti che sono stati iscritti ad almeno un Gran Premio di Formula 1 al volante di una Ferrari. Di questi 96 sono poi riusciti a disputare una gara. Il Paese che ha fornito più piloti alla Ferrari è l’Italia, con 32 rappresentanti (tra cui il due volte campione del mondo Alberto Ascari), seguono la Gran Bretagna con 16 (con gli iridati del 1958, Mike Hawthorn, e del 1964, John Surtees), la Francia e gli Stati Uniti con 11 (tra cui il campione del mondo 1961 Phil Hill). Cinque sono stati fin qui i tedeschi, così come cinque sono i titoli vinti da Michael Schumacher. Sebastian Vettel è invece tutt’ora parte della squadra. Gli argentini sono quattro (tra cui l’iridato 1956, Juan Manuel Fangio); gli austriaci e i finlandesi due (con due titoli per Niki Lauda, nel 1975 e nel 1977, e uno per il finnico Kimi Räikkönen, nel 2007). Un solo sudafricano ha gareggiato con la Scuderia Ferrari: si tratta del campione del mondo 1979, Jody Scheckter.

2180. Le apparizioni Ferrari nel corso dei 999 Gran Premi della storia della Casa di Maranello in Formula 1. L’anno che ne ha viste impegnate di più è stato il 1953, quando la 500 F2 divenne la vettura più ambita del campionato e tre diversi team privati la schierarono nel corso della stagione. In otto dei nove Gran Premi stagionali (alla 500 Miglia di Indianapolis non prese parte nessuna Ferrari) gareggiarono 46 vetture di Maranello.

Pillole di storia Ferrari

9/9 – Nel 1979 si corre il Gran Premio d’Italia. Jody Scheckter può vincere matematicamente il titolo nel caso si verifichino alcune concomitanze, che puntualmente si presentano. Il sudafricano a dieci giri dal termine è virtualmente campione del mondo. L’unica minaccia alla vittoria con due Gran Premi d’anticipo gli può essere portata dal compagno di squadra Gilles Villeneuve, che negli ultimi passaggi recupera secondi su secondi fino a metterglisi in scia. Dovesse vincere il canadese, l’appuntamento con il titolo sarebbe da rimandare. Gilles, tuttavia, non attaccherà mai Jody, per una questione di lealtà e amicizia ma anche perché Villeneuve è convinto che Scheckter abbia meritato il titolo e che per lui non mancherà un’altra occasione. La Ferrari vince anche il titolo Costruttori.

10/9 – In questo giorno nel 1950 e nel 1961 perdono la vita due piloti importanti nella storia della Ferrari: Raymond Sommer e Wolfgang Von Trips. Sommer, francese nato il 31 agosto 1906 a Mouzon, al confine con il Belgio, era soprannominato “il Cinghiale delle Ardenne” ed era su una delle tre Ferrari 125 F1 che avevano disputato il primo Gran Premio della Scuderia, il 21 maggio 1950 a Monaco. Raymond perse la vita in un incidente accaduto nel corso del Gran Premio dell’Alta Garonna di Formula 3 al volante di una Cooper. Von Trips, nato a Colonia il 4 maggio 1928, è stato il primo pilota tedesco a vincere un Gran Premio di Formula 1 e nel 1961 era in lotta per il titolo insieme a Phil Hill, compagno di squadra alla Scuderia Ferrari. Wolfgang perse la vita nel corso del Gran Premio d’Italia del 1961 quando rimase vittima di un incidente nel quale fu coinvolto anche Jim Clark con la Lotus. Von Trips finì contro un terrapieno e poi contro gli spettatori assiepati a bordo pista. Oltre al pilota persero la vita 15 persone.

11/9 – Nel 1988, a poco meno di un mese dalla morte di Enzo Ferrari, si corre il Gran Premio d’Italia. In qualifica a dominare la scena sono le McLaren di Ayrton Senna e Alain Prost. La gara si avvia all’epilogo con il brasiliano al comando dopo che Prost è stato costretto al ritiro. Al 50° e penultimo passaggio Senna, sul rettilineo principale, si avvicina alla March dell’amico Mauricio Gugelmin e alla Williams del francese Jean-Louis Schlesser, entrambi da doppiare. Ayrton supera la prima vettura e pure la seconda pare dare strada al leader della corsa alla prima variante. Invece Schlesser cerca di fare la curva dopo aver bloccato le ruote e centra la sospensione posteriore della McLaren mettendo Senna fuori corsa. Le Ferrari si ritrovano al comando quando inizia l’ultimo giro. Gerhard Berger e Michele Alboreto passano sul traguardo in parata, ottenendo la doppietta numero 39 della storia. Tra i media ci fu chi disse che quella doppietta, così bizzarra, era stata voluta da qualcuno lassù in cielo…

12/9 – In occasione del Gran Premio d’Italia 2008 la Scuderia Ferrari annuncia il prolungamento del contratto con Kimi Räikkönen fino al termine della stagione 2010. Il finlandese pare dunque destinato a far coppia con Felipe Massa per le successive due annate, anche se non sarà così. Il rapporto si interrompe al termine della stagione 2009, quando Kimi lascia il posto a Fernando Alonso. Il finlandese sarebbe tornato a Maranello nel 2014, e sarebbe rimasto fino al 2018.

13/9 – Nel 1998 la Scuderia Ferrari centra la doppietta numero 43 della storia con Michael Schumacher che conquista il primo posto al Gran Premio d’Italia a Monza precedendo il compagno di squadra Eddie Irvine. Con questo successo, e complice il quarto posto di Mika Hakkinen, il pilota tedesco raggiunge il finlandese in testa alla classifica quando al termine della stagione mancano solo il Gran Premio del Lussemburgo, da disputare sul tracciato del Nürburgring, e quello del Giappone.

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