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Praticità e versatilità: i punti di forza di Dacia Duster 1.0 TCe 100 cv «Prestige»

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Economica e confortevole è dedicata a chi, più che seguire le mode, punta a praticità e sostanza

Nell’«anteprima» di questo test abbiamo definito la Duster «trasversale», sottolineando in tal modo la capacità essere al servizio di più padroni o di uno stesso padrone con più necessità; se fossimo in America la potremmo definire «multitasking»: spostamenti per lavoro o sport, viaggi con la famiglia o con gli amici e conseguenti bagagli al seguito, un paio di bambini, magari con seggiolini, carrozzine, giocattoli e spesa. Ebbene se volete gestire tutto questo in maniera economica, questa può essere l’auto che fa per voi.

La protagonista del nostro test ci è stata fornita nell’allestimento «Prestige», il più completo della gamma, con propulsore turbo-benzina da 1 litro, ovviamente di origine Renault, a 3 cilindri e con 100 cavalli.

Corpo vettura

Linee e forme sono più che note e quindi non illustreremo quanto a tutti già conosciuto; ci soffermeremo invece sul grado di finitura della carrozzeria che, sebbene si sia in presenza di un’auto che fa della sua economicità uno dei punti di forza, è tuttavia rifinita in maniera più che accettabile. Basta notare, ad esempio, la regolarità della giunzione dei lamierati visibile nella regolarità della distanza tra filo porta e montante, come pure fra portellone posteriore e carrozzeria.

Ottima la stesura della vernice metallizzata, mentre le plastiche privilegiano la robustezza, caratteristica in linea con la filosofia progettuale; belli, infine i cerchi in lega da 17” Maldive.

Meccanica

La nostra Duster a trazione anteriore era equipaggiata con la nuova unità turbo-benzina 3 cilindri 1.0 TCe da 100 cv a 5.000 giri/min. ed una coppia di 160 Nm a 2.750 giri/min.

Questo propulsore ha sostituito il precedente aspirato 1.6 SCe da 115 cv del quale ha abbattuto i consumi ma più in particolare le emissioni di CO2 del 15% grazie al sistema Mirror Bore Company, figlio dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi; i pistoni sono rivestiti in grafite per una maggiore resistenza all’usura e quindi una maggiore durata nel tempo, mentre il DLC, un rivestimento in carbonio, combatte l’abrasione delle valvole.

La versione a GPL arriverà nei primi mesi del 2020. 

Interni ed equipaggiamenti

Chi si ricorda l’auto al suo debutto e guarda all’auto di oggi può apprezzare appieno il significato di evoluzione della specie: si è infatti passati dal low cost (era essenzialmente questo il maggior motivo di appeal dell’auto di allora) al comfort con arredamenti ed equipaggiamenti che, per quanto semplificati rispetto agli standard di produzione Renault, hanno sensibilmente ridotto le distanze anche se le plastiche continuano ad essere rigide.

I sedili, morbidi ma sostenuti, risultano sempre piuttosto confortevoli anche dopo parecchi chilometri, mentre tutti i comandi sono facilmente raggiungibili e gestibili. Stesso discorso sia per la strumentazione, chiara e ben visibile, che per il sistema di infotainment comprensivo di navigatore Media Nav Evolution con lo schermo da 7″ posizionato al centro della plancia, di prese Aux e USB, di Bluetooth con comandi al volante e di Android Auto e Apple CarPlay.

L’allestimento Prestige della nostra Duster, il più completo della gamma, è decisamente ricco, comprende di serie:

■ comfort: volante in pelle TEP con comandi al volante regolabile in altezza e profondità e servosterzo elettrico, display digitale all’interno della strumentazione, bracciolo centrale posto fra i sedili anteriori con regolazione lombare, interni specifici Prestige con finiture in pelle TEP, schienale sedile posteriore abbattibile 2/3-1/3, climatizzatore automatico, sistema di infotainment comprensivo di navigatore Media Nav Evolution, prese Aux e USB, Bluetooth con comandi al volante, Android Auto e Apple CarPlay;

■ sicurezza e guida: sono assistite da 6 airbag (frontali passeggero disattivabile, laterali, a tendina), Blind Spot Warning, Cruise Control, EBA (Emergency Brake Assist), ECO Mode, ESC (Electronic Stability Control), Fendinebbia, HSA (Hill Start Assist), limitatore di velocità, retrocamera di parcheggio e sensori di parcheggio posteriori.

In più, l’esemplare in prova era dotato come optional di Multiview Camera (250 euro), Keyless Entry (200 euro) e ruotino di scorta (100 euro).

Capacità di carico

Abbiamo letteralmente messo alla frusta, sotto questo aspetto, la «nostra» Duster che ci ha validamente aiutati – come le foto dimostrano – in un vero e proprio trasloco in cui la ditta di trasporti si è potuta occupare (si era sotto Natale) solamente dei mobili mentre all’auto è toccato, ripartito in più viaggi, il trasporto di un bel numero di casse, scatole e scatoloni, contenenti tanto il contenuto di librerie, armadi e soppalchi, quanto di ogni altro oggetto e stigliatura si trovino in una normale abitazione.

Questa piccola grande macchina, una volta ribaltati gli schienali posteriori e dopo aver doverosamente protetto tutto l’interno con varie coperte, ha tollerato questi carichi terra-cielo senza alcun problema.

Su strada

15 cavalli ed un cilindro in meno rispetto alla versione precedente aspirata da 1.600 cc farebbero supporre una certa maggiore tranquillità ed invece, sia su strada che in città, questo Duster ci ha pienamente soddisfatti: il turbo fa sempre il suo dovere con allunghi pieni e costanti (in rapporto alla cilindrata, ovviamente) che permettono elasticità di marcia e sicurezza nei sorpassi.

In autostrada o nelle strade extraurbane di scorrimento veloce mantiene buone medie con grande disinvoltura ma la sorpresa arriva nelle strade un po’ guidate e sulle salite: tra buona erogazione della coppia e rapporti al cambio ben scalati, l’auto mostra una verve insospettata, senza peraltro penalizzare i consumi che si sono posizionati, in media, attorno ai 17 km/litro.

Tanto le persone di elevata statura quanto quelle che rientrano nella norma trovano il giusto assetto di guida grazie all’escursione del sedile ed al volante regolabile; la leva del cambio (ottima la sua manovrabilità) è alla giusta distanza dal volante e la pedaliera garantisce il giusto appoggio ai piedi e permette anche qualche punta/tacco old style.

Con due sole persone a bordo si muove con grande disinvoltura e con una certa vivacità sia in città che in extra-urbano mentre a pieno carico lo fa comunque più che dignitosamente.

Consumi: a secondo del carico e dello stile di guida si va dai 5,5/6 ai 7/8 litri ogni 100 km.

Prezzi

La Duster viene offerta in ben 30 versioni diverse con un listino che parte dai 12.200 euro per la versione 1.0 TCe 100 cv «Access» – la più spartana – per arrivare ai 21.100 euro della versione «Techroad» 4×4 con motore Blue dCi BV da 115 cv mentre la versione 1.0 TCe 100 cv «Prestige» del nostro test costa, chiavi in mano, 17.550 euro IVA inclusa.

La Dacia Duster 1.0 TCe è, a nostro avviso, una piccola grande vettura che deve combattere contro qualche preconcetto e che, di conseguenza, è un pochino sottovalutata. Per chi è capace di superare questi aspetti e, come già più volte evidenziato, guarda alla sostanza, questo compatto SUV familiare rappresenta un bel punto di equilibrio fra costo e pacchetto d’offerta (prestazioni, consumi, comodità, capacità di carico, equipaggiamenti); un modo interessante per dare giusto valore al proprio danaro (value for money, come dicono gli americani).

[ Giovanni Notaro ]

I NOSTRI VOTI
Qualità prezzo
85 %
Posizione di guida
80 %
Cruscotto
78 %
Visibilità
70 %
Comfort
74 %
Motore
75 %
Ripresa
70 %
Accelerazione
70 %
Cambio
80 %
Frenata
78 %
Sterzo
82 %
Tenuta di strada
80 %
Dotazione
77 %
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