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MotoGP Austin: KO Honda, OK Suzuki! Peccato per Rossi secondo

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Marquez rovina una vittoria sicura facendo la gioia di un ottimo Rins; Rossi è sempre là, errore compreso; terzo Miller con la Ducati

Qualcuno, saggio, sottolineò che le corse finiscono dopo la bandiera a scacchi ed Austin ha dimostrato tutta la fondatezza di questo assioma. Fino alla caduta Marquez aveva la vittoria in pugno, mentre Rossi è stato al solito coraggiosissimo ma eccessivo, come vedremo più avanti.

Sul podio quindi un euforico Rins alla sua prima vittoria, un sempre arrembante ed efficace Valentino Rossi ed un Jack Miller, su Ducati, diventato molto più di una semplice promessa; il messaggio che se trae è quello – evidente – del nuovo che avanza…

Quarto Dovizioso che partito dodicesimo ha dato – come cantava Ligabue – sinché ce n’è ricevendo in cambio la leadership del mondiale, un mondiale adesso estremamente incerto visto anche il secondo posto di «The Doctor».

KO Honda: l’abbiamo messo nel titolo e non poteva essere altrimenti visto il ritiro dei tre piloti ufficiali e questo, visto il podio e le posizioni di rincalzo rivoluziona la classifica del Mondiale che ora vede in testa Dovizioso (54 punti), al secondo posto Rossi (51) Rins terzo con 49 punti; mestamente quarto Marquez con 45 punti che prima di Austin era in testa.

La gara

Pronti via e Marquez schizza via e fa da lepre portando in 6 giri il suo vantaggio a più di 4 secondi seguito da Rossi, Miller e Rins ferocemente impegnato in una rimonta che gli faceva sorpassare Miller, raggiungere Rossi e segnare il miglior tempo all’ottavo giro; Cal Crutchlow cade dopo i primi sei giri.

Posizioni di testa standardizzate sino alla scivolata di Marquez che, al nono giro, finiva nella ghiaia e tentava poi di ripartire senza successo: obbligato quindi il rientro ai box imitato poco dopo da Lorenzo per problemi meccanici.

Rins sorpassa Rossi e riesce a tenerlo dietro anche quando Valentino si gioca il tutto per tutto e, con un coraggioso ma eccessivo lungo all’ultima curva, cerca di calare la zampata vincente; Rins, con grande controllo e sangue freddo, ha invece volto a suo favore l’incrocio in uscita ed ha regalato a se stesso ed alla Suzuki da troppo tempo a digiuno una vittoria meritatissima: un giovane alla ricerca della sua prima affermazione vince il confronto contro un campione smaliziato e irriducibile: una vera e propria impresa!

Tra gli inseguitori si distinguono Morbidelli quinto con la Yamaha, Pol Espargarò (KTM), Quartararo (Yamaha), Francesco Bagnaia (Ducati GP18), Nakagami decimo su Honda mentre Andrea Iannone porta l’Aprilia in dodicesima posizione.

Le dichiarazioni

Andrea Dovizioso: “Sono contento di questo risultato, soprattutto considerando che partivo dalla tredicesima posizione, anche se probabilmente con mezzo giro in più avrei chiuso sul podio. È stata una gara molto dura: nei primi giri ero in difficoltà con l’anteriore e non avevo il passo per restare nel gruppo dei primi, ma sono riuscito a restare calmo e concentrato. Giro dopo giro ho ripreso fiducia e il mio passo sul finale era molto competitivo, tanto che per poco non sono riuscito a riprendere Miller. Siamo stati anche fortunati perché ci sono state alcune cadute, ma queste accadono quando si è al limite. Siamo di nuovo in testa alla classifica piloti e costruttori ed il feeling con la moto è migliorato ancora rispetto allo scorso anno, ma non è sufficiente perché ci sono tanti avversari forti e quindi dobbiamo continuare a crescere”.

Danilo Petrucci: Il sesto posto, al netto delle difficoltà incontrate nei turni di prove, può essere considerato un buon risultato per noi qui in Texas. Chiaramente voglio fare di più, ma abbiamo comunque portato a casa altri punti importanti, mantenendo la quinta posizione nella classifica iridata. È stata una gara lunga e difficile: ad un certo punto stavo recuperando terreno su Dovizioso e Morbidelli ed ho anche pensato di andare a prenderli, ma poi l’anteriore mi si è chiuso un paio di volte ed ho preferito evitare di prendere rischi inutili. In ogni caso sono contento, e la mia squadra ha fatto davvero un grande lavoro: questa non era una pista ‘amica’ per noi, ma credo che siamo riusciti ad ottenere il massimo oggi in gara, ed ora ci aspettano tracciati più favorevoli. Non vedo l’ora di tornare in pista a Jerez ed iniziare le gare europee”.

Aleix Espargarò: Vista come è andata la gara oggi sarebbe stata una bella opportunità per prendere punti importanti ma purtroppo la moto, già dal warm up, non era consistente come nelle altre sessioni. Non mi sono trovato bene col traction control già dal mattino e in gara è stato lo stesso. Mi sono trovato in highside in apertura gas e dobbiamo capire bene perché. Dobbiamo migliorare la moto e quindi i test di domani sono importanti, soprattutto dobbiamo crescere nel grip, questo è ora è il primo obiettivo, spero che potremo fare passi in avanti“.

Andrea Iannone: La posizione finale non è male, ma soprattutto abbiamo aggiunto un altro tassello al nostro percorso di crescita accumulando esperienza. Il mio rammarico è non essere riuscito a mantenere il ritmo negli ultimi sette giri, la moto è diventata più nervosa e difficile da guidare. Senza questo calo ci saremmo potuti giocare la top-10 ma, soprattutto, avremmo ridotto il distacco rispetto ai primi. In questo momento non è il risultato la cosa più importante, dobbiamo soprattutto migliorare il gap con i migliori“.

Marc Marquez “Abbiamo avuto sei meravigliosi anni qui, ma oggi ho fatto davvero un grosso errore. Quando sono rientrato nel mio box ho chiesto scusa alla squadra e ora vorrei chiedere scusa anche ai nostri fans in quanto, come ho detto, è stato un mio errore. Commettere un errore mentre si lotta per la vittoria ha un peso diverso rispetto a quando lo si fa mentre si lotta per il 5° posto, ma questo è il livello. Ad ogni modo, siamo a soli nove punti di distanza dalla vetta della classifica. È vero, oggi abbiamo commesso un errore, ma siamo umani e questo genere di cose può succedere. Dobbiamo solo trarre una lezione da quanto successo oggi, capire gli errori per tornare ancora più forti a Jerez”.

 

[ Redazione testMotori360 | sicurezza & SPORT ]

Ordine di arrivo

  1. Alex Rins, Suzuki
  2. Valentino Rossi, Yamaha
  3. Jack Miller, Ducati
  4. Andrea Dovizioso, Ducati
  5. Franco Morbidelli, Yamaha
  6. Danilo Petrucci, Ducati
  7. Fabio Quartararo, Yamaha
  8. Espargaró, KTM
  9. Francesco Bagnaia, Ducati
  10. Takaaki Nakagami, Honda
  11. Maverick Viñales, Yamaha
  12. Andrea Iannone, Aprilia
  13. Johann Zarco, KTM
  14. Miguel Oliveira, KTM
  15. Tito Rabat, Ducati
  16. Karel Abraham, Ducati
  17. Joan Mir, Suzuki
  18. Hafizh Syahrin, KTM