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MotoGP Argentina: Marquez su un altro pianeta, Rossi ritrova se stesso

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Dopo le carte bollate, la pista ha detto la sua in una gara ricca di agonismo e colpi di scena: Dovizioso si perde nel finale e arriva 3°, 4° Miller seguito da Rins, Petrucci e Nakagami con Morbidelli che tampona all’ultimo giro Vinales

Si è visto sin dalle prove che per Marquez il Qatar era stata una parentesi indigesta, circostanza che ha immediatamente cancellato all’accendersi del semaforo verde con una partenza al fulmicotone che ha fatto sembrare fermi tutti gli altri di giro in giro sempre più perentoriamente distanziati creando così la sua gara e poi, quella degli altri…

Detto di Marquez che primo è partito e primo è arrivato con 9″8 di vantaggio, la gara degli altri – intesa come spettacolo agonistico –  è stata all’altezza delle aspettative grazie ad un Rossi rinato ed un Dovizioso caparbio ma non assistito appieno dalla sua Ducati da sempre allergica al clima argentino malgrado le buone cose fatte vedere in qualifica; i due hanno firmato un duello avvincente che Rossi ha vinto solo a poche curve dal traguardo, e pensare che il pesarese, che corre da ben 23 anni, ha sin dall’inizio mostrato le sue intenzioni sorpassando Dovi e Miller che però lo ripassano sul dritto per essere poi riassorbiti da Dovizioso e dallo stesso Rossi nel corso della gara.

Altri punti focali della partenza sono stati gli errori di Viñales e di Lorenzo (foto sopra); il primo è stato immediatamente costretto ad inseguire per tutta la gara ed ingaggiare un lungo duello con Morbidelli che proprio alla fine lo tampona con conseguente caduta di entrambi mentre il secondo ha inserito inavvertitamente il pit limiter al via ritrovandosi immediatamente ultimo mentre Crutchlow, partito anticipatamente, è stato costretto ad un drive through.

Arrivati all’ultimo giro Rossi effettuava uno dei suoi irresistibili sorpassi su Dovizioso facendo perentoriamente sua la seconda piazza, quarto posto per il sempre più positivo Miller che fa meglio di Petrucci.

Le dichiarazioni

Marc Marquez: Davvero una giornata perfetta. Sono stato concentrato sin dal via e non ho voluto sbagliare nulla. Tutto il week-end è stato eccezionale e la corsa odierna è stata la normale conseguenza del lavoro svolto. Anche l’anno scorso avevo un ritmo incredibile, purtroppo non sono stato in grado di metterlo in pratica nel modo giusto. Sapevo che avrei potuto fare la differenza nei primi cinque giri, sapevo che potevo prendere e scappare. Così è stato, anche se mi attendevo una battaglia più ravvicinata. Sono partito bene e ho subito staccato tutti gli avversari. Da quel momento in avanti non ho dovuto fare altro che gestire la moto e le gomme, senza spingere troppo. Oggi guidare mi ha dato una bellissima sensazione. Non lo so nemmeno io come mai mi trovo così bene qui in Argentina. La differenza con le altre Honda in curva non era clamorosa ad onor del vero. So che nelle curve a sinistra do il meglio di me, ma anche in un tracciato simile con tante curve a destra non me la cavo male”.

Valentino Rossi: “Sono molto felice per me, il team e la Yamaha perché era tanto che non arrivavo sul podio. Abbiamo lavorato bene da venerdì, oggi ho girato come quando ero più giovane. Pensavo di avere più passo di Dovizioso ma non era così, però mentre gli stavo dietro ho individuato due o tre punti dove potevo provarci e alla fine ho trovato il varco giusto per passarlo”.

Andrea Dovizioso: “Sono sicuramente contento per questo podio, che era il nostro obiettivo alla vigilia, su una pista storicamente ostica per noi. D’altro canto, non sono soddisfatto del rendimento della gomma posteriore perché non siamo riusciti a fare la differenza a fine gara, cosa che invece ci sembrava possibile alla luce di quanto visto in prova. All’ultimo giro non sono riuscito a distanziare Rossi né a ripassarlo, sarebbe stato troppo rischioso e 16 punti sono comunque molto importanti per noi. Sicuramente abbiamo raccolto dei dati interessanti, che studieremo dettagliatamente in vista della prossima gara. Anche quella di Austin non è una pista facile per noi, ed il nostro obiettivo in Texas sarà quello di provare a salire ancora una volta sul podio”.

Danilo Petrucci: “Sono felice perché, dopo aver commesso qualche errore in qualifica, oggi in gara siamo riusciti a dare il massimo. Se fossi partito più avanti probabilmente avrei potuto giocarmi il podio fino alla fine. Per un momento ci ho davvero creduto perché avevo il passo per provarci, ma ho dovuto chiedere troppo alle gomme per rimontare e negli ultimi due giri faticavo molto in staccata con il posteriore ed ho dovuto giocare in difesa. Sono comunque contento perché abbiamo lavorato bene, migliorandoci ad ogni turno, e voglio continuare in questa direzione anche ad Austin, dove dovrò innanzitutto essere più veloce in qualifica. Il nostro obiettivo resta quello di riuscire a stare costantemente nel gruppo dei primi e fare punti, che saranno molto importanti in una stagione così lunga”.

Aleix Espargarò: “Non posso che essere soddisfatto, specie se guardo alla classifica del campionato, che poi è quello che conta davvero, perché essere noni dopo due gare non è davvero male. A essere sinceri speravo di fare meglio, specie nella seconda parte di gara. Siamo stati nel dubbio se usare la media o la morbida e alla fine abbiamo scelto la morbida ma proprio mentre pensavo di andare a prendere Quartararo ho avuto un drop nettissimo della gomma. Ho iniziato ad avere molto spin ed è stato impossibile mantenere il mio passo. Sono stati otto giri difficilissimi ma finire nono, anche se c’è stata la doppia caduta davanti a me, non è niente male. Fino a che non saremo pronti per piazzamenti migliori sarà importante finire le gare e prendere punti”.

Andrea Iannone: “Su questa pista abbiamo sofferto in una maniera un po’ strana, perché le nostre difficoltà sono iniziate quando è aumentato il grip. Solitamente con maggiore aderenza le prestazioni migliorano, quindi comprendere questa anomalia deve essere il nostro primo obiettivo. Non sono preoccupato, so quale sia il mio potenziale e ho fiducia nel lavoro di Aprilia. Anche oggi, partendo un paio di file più avanti, sarei potuto rimanere agganciato al gruppo visto che perdevo molto terreno in rettilineo senza scia”.

Jorge LorenzoMi mancano chilometri e capire tante cose della moto. L’Argentina non mi è mai piaciuta, perché c’è poco grip ed è difficile per me soprattutto perché devo capire ancora degli aspetti. Piano piano arriverò davanti. Ho inserito inavvertitamente il pit limiter al via e quando me ne sono accorto ero ultimo. Ho iniziato a recuperare ma poi si è staccata la manopola sinistra, non avevo grip e ho dovuto fare tutta la gara aggrappato alla moto. Siamo stati fortunati a guadagnare altri due punti grazie al contatto fra Morbidelli e Viñales, ma non sono soddisfatto per niente”.

 

[ Giovanni Notaro ]

 

Classifica MotoGP Argentina

1)  Marc Marquez (Spa/Honda) in 41’43.688

2)  Valentino Rossi (Ita/Yamaha) +9.816

3)  Andrea Dovizioso (Ita/Ducati) +10.530

4)  Jack Miller (Aus/Ducati) +12.140

5)  Alex Rins (Spa/Suzuki) +12.563

6)  Danilo Petrucci (Ita/Ducati) +13.750

7)  Takaaki Nakagami (Gia/Honda) +18.160

8)  Fabio Quartararo (Fra/Yamaha) +20.403

9)  Aleix Espargarò (Spa/Aprilia) +25.292

10) Pol Eespargaro (Spa/Ktm) +25.679

11) Miguel Oliveira (Por/Ktm) +25.855

12) Jorge Lorenzo (Spa/Honda) +27.497

13) Cal Crutchlow (Gb/Honda) +31.398

14) Francesco Bagnaia (Ita/Ducati) +32.893

15) Johann Zarco (Fra/Ktm) +33.372

16) Hafizh Syahrin (Mal/Ktm) +35.545

17) Andrea Iannone (Ita/Aprilia) +38.238

Mondiale piloti

1) Marc Marquez (Spa) 45 punti

2) Andrea Dovizioso (Ita) 41

3) Valentino Rossi (Ita) 31

4) Alex Rins (Spa) 24

5) Danilo Petrucci (Ita) 20

6) Cal Crutchlow (Gb) 19

7) Takaaki Nakagami (Gia) 16

8) Jack Miller (Aus) 13

9) Aleix Espargarò 13

10) Pol Eespargaro (Spa) 10