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Ford EcoSport: il SUV utilitario che non ti aspetti

Abbiamo provato la versione 2017 della proposta Ford nel segmento degli «Urban SUV», prevalentemente destinati all’ambito cittadino, al cabotaggio fuori porta e al fuoristrada non impegnativo. E abbiamo scoperto che questa insospettabile automobile, alta e compatta, è meno urbana di quanto si potrebbe credere. Grazie anche al brioso e versatile tricilindrico «mille» da 125 cavalli

Ford EcoSport è stata recentemente rinfrescata da un restyling di metà carriera e, rispetto alla versione in commercio da oltre tre anni, emerge alla prima occhiata la differenza estetica più sostanziale: la sparizione di quella caratteristica – ma per più d’uno, ingombrante – ruota di scorta posta sul portellone posteriore. L’abbandono di questa soluzione, che aveva immediatamente reso la EcoSport simile a molte «vere» fuoristrada, o alle vetture di un tempo, nulla ha tolto alla personalità dell’auto, apportando semmai immediati benefici nella linea della parte posteriore, ora più armoniosa e gradevole. Ma se proprio teneste ad avere la ruota sul portellone (sostituita da un kit di riparazione, collocato nel vano sottostante al piano di carico) non c’è nessun problema, visto che basta chiederla come optional.

Per quanto riguarda, invece, quel che non si vede ma c’è, la EcoSport si contraddistingue per l’assetto nettamente migliorato: nuove tarature di sospensioni e sterzo rendono l’auto più fluida, al punto che, più di un SUV compatto, sembra di guidare una berlina.

Esterno

In soli quattro metri e due centimetri, la EcoSport riesce ad avere una fortissima carica di intonazione sportiva, che il restyling ha lasciato intatta.

Il mercato del segmento B dimostra di preferire sempre più i SUV compatti, a farne le spese sono i minivan – che in pochi anni hanno più che dimezzato le quote di vendita – e la EcoSport, che si trova nella posizione migliore per sfruttare questa tendenza, propone forma e contenuti nel modo giusto, e nel momento giusto. Pur essendo solo disponibile a trazione anteriore, grazie all’altezza da terra notevole (20 cm) non disdegna percorsi accidentati: può infatti affrontare, per chi d’inverno fosse interessato a usarla nelle città flagellate da maltempo, cattiva amministrazione e conseguenti disagi stradali, guadi fino a 55 cm.

L’ampia griglia avvolgente il frontale, sovrasta ora i paraurti rinforzati da cui si dipartono i generosi passaruota che, in modo ancora più armonico, si congiungono con i sottili e avvolgenti fari dotati di tecnologia Led.

Resta immutato anche uno degli aspetti più originali e piacevoli di questo piccolo crossover: il portellone posteriore incernierato lateralmente ha ora delle nuove cerniere, che permettono di fermarlo in qualunque posizione lo si trovi. Una soluzione utilissima per le operazioni di carico e scarico, che è possibile compiere anche quando il mezzo è in pendenza, e il poco spazio posteriore limita l’apertura. Intendiamoci: lo sforzo per spostare questo portellone non è proprio leggerissimo, specialmente nella fase di chiusura, ma state pur certi che non ci saranno mai brutti scherzi causati da movimenti indesiderati. Geniale poi la collocazione della maniglia, incassata nel fanalino destro dove è inserito, inaspettatamente, anche il pulsante per lo sblocco elettrico del portellone.

Interni

I miglioramenti dell’abitacolo, rispetto alla prima serie, sono concreti e diffusi: EcoSport dispone adesso di nuovi rivestimenti per i sedili, è stato rivisto il volante (ora rivestito in pelle, e con interno satinato), modificata la leva del freno a mano e sono state, soprattutto, apportate migliorie generali alle finiture del cruscotto e alla consolle centrale.

Sia chiaro, l’auto è e resta soprattutto un’auto di sostanza: basata sulla piattaforma della Fiesta e della B-Max, è stata sviluppata per i mercati emergenti.  Ecosport nasce nella fabbrica indiana di Chinnai, (dove viene costruita anche la Ka+), è prodotta anche in Cina e Brasile, ma è pensata anche per soddisfare gli esigenti clienti europei. Compresi quelli più snob, che non mancano mai, sempre pronti a puntualizzare qualcosa sulle plastiche che, per qualcuno, sono ancora un po’ dure, i sedili in pelle e tessuto poco premianti sul fronte dell’appeal e alcuni dettagli, come le alette parasole poco generose, e la mancanza della maniglia di appiglio sul padiglione (tendenza purtroppo comune ad altri Marchi), che potrebbe favorire la salita a bordo dei passeggeri meno alti. Impossibile però non apprezzare il generoso spazio a disposizione, specie per chi siede dietro: merito indiscutibile del passo abbondante (quasi due metri e 52 centimetri).

Il bagagliaio ha una soglia di accesso molto bassa, che facilita i carichi degli oggetti più ingombranti e pesanti. Rifinito in modo piuttosto economico ma solido, ha una forma piuttosto regolare, così da permettere una capacità di carico minima che parte dai 310 ai 375 litri, a seconda di come viene inclinato lo schienale dei sedili posteriori. Ottima la capacità massima, di 1.238 litri, ottenibile abbattendo per intero i sedili così da sfruttare completamente la cubatura dell’abitacolo.

Accomodandoci al posto guida, che grazie all’altezza di 163 cm infonde, naturalmente, una sensazione di maggior controllo sulla strada ben apprezzata nel traffico quotidiano, si ritrovano molti stilemi di design tratti dalla Fiesta della serie precedente, rispetto alla quale cambiano ben pochi dettagli.

Nella parte centrale della plancia vi è l’impianto multimediale, per il quale in Ford non si sono risparmiati nell’abbondare con tasti e comandi di vario genere, con relativa tendenza all’effetto «plancia di aereo di linea» che rende indispensabile una fase di ambientamento, per abituarsi alle funzionalità cui corrispondono.

Ford EcoSport è dotata del sistema multimediale SYNC che permette, tra le varie possibilità, di utilizzare telefoni e lettori MP3 connessi tramite Bluetooth o USB, con i comandi vocali o con i tasti al volante. Il Ford SYNC è inoltre dotato della funzione Emergency Assistance, che in caso di incidente telefona automaticamente al 112 segnalando la posizione del veicolo, e mettendo in comunicazione le persone a bordo con l’operatore dei servizi d’emergenza.

La grande novità è rappresentata dall’AppLink, funzione che permette di gestire vocalmente app come il navigatore TomTom, oppure Spotify, Hotels.com, Audioteka, Kaliki, Glympse, Aha, Cityseekers e Eventseekers. Lo schermo, di 4 pollici, è piuttosto avanzato rispetto al guidatore, e posizionato in basso.

La dotazione di tecnologie per la sicurezza e per l’assistenza alla guida, è più che adeguata: EcoSport dispone di un sistema ABS di ultima generazione che interagisce con un impianto frenante misto (tamburi al retrotreno), ESP e dispositivo di assistenza elettronica alle partenze in salita. Oltre ai consueti airbag frontali, laterali e per la testa, sono di serie antifurto, alzavetri elettrici posteriori, attacchi Isofix, barre sul tetto, cerchi in lega, climatizzatore automatico, cerchi in lega e retrovisori elettrici riscaldabili.

Su strada

L’apertura keyless ci sblocca la portiera: una volta a bordo, ci sediamo al volante e le numerose regolazioni in altezza e in profondità, e dei sedili, aiutano a trovare il migliore assetto di guida. Premiamo il tasto dell’accensione.

Il motore si avvia brillantemente, e sale di giri con prontezza, accompagnato da un piacevole ronzio determinato, e sicuro di se. Il tre cilindri da un litro, sovralimentato, è regolare e allegro. Specialmente in città si fatica a sentirlo, al punto che – complice la rotondità di funzionamento – non è del tutto facile capire se quello che gira sotto il cofano è un brioso motore a benzina, o uno a gasolio. Ancora meno percepibile, la configurazione dispari dei cilindri, tangibile indicazione dell’ormai consolidata maturità dei modernissimi propulsori di cilindrata contenuta, e con ridotto frazionamento.

Allontanandoci dal congestionato traffico cittadino – dove EcoSport dimostra di trovarsi estremamente a suo agio – il motore è sempre scattante e silenzioso, e non disdegna di offrire un buon spunto anche agli alti regimi. A quasi 130 km/h scivoliamo via sui sorvegliatissimi rettilinei della Roma-Napoli (dove il Tutor impone andature conformi al Codice), e se non sapessimo di avere appena un litro di cilindrata, penseremmo a una cubatura maggiore per l’inaspettata sofficità dell’andatura. Con una massa di 1.275 kg, e con 125 cavalli, lo scatto in autostrada è tuttavia discreto, e chi desiderasse qualcosa di più può orientarsi verso lo stesso motore, ma con 140 cavalli.

Lo sterzo si dimostra preciso, gradevole e ben calibrato in ogni circostanza, mentre la frizione, non esattamente morbidissima ma resistente, è ben graduabile. Indubbiamente efficace la frenata, anche nelle lunghe discese su strade di montagna, e ottimo il cambio: ben rapportato, morbido nell’impiego e sempre privo di impuntature benché la sportività non sia il suo forte, non fa risentire della mancanza di una sesta marcia, grazie anche all’elasticità del motore.

Addentrandoci su provinciali tortuose e ricche di pendenze, accertiamo la bontà dei numerosi interventi sull’assetto che nella rivisitazione dell’Ecosport costituiscono, come scritto poc’anzi, la parte più consistente.

Le nuove barre anti-rollio, irrigidite rispetto alle precedenti, e la nuova taratura di ammortizzatori accompagnata dalla sostituzione delle molle (e dalla riduzione di altezza di 10 mm), si comportano come un’orchestra ben accordata. E il risultato è un veicolo ancora più dinamico e dal feeling con la strada decisamente più congruente agli stili di guida «europei». L’adozione di questi interventi, e la loro messa a punto è avvenuta, del resto, nel cuore dell’Europa, precisamente al Centro Prove di Ford a Lommel, in Belgio, dove un reticolo di 80 km di tracciati artificiali riproduce le strade tipiche dei vari paesi del Vecchio Continente.

Su strada aperta l’insonorizzazione, altrimenti di buon livello, si dimostra perfettibile. I fruscii sono avvertibili, ma non fastidiosi, e sono dovuti in gran parte alla configurazione tipica della carrozzeria.

Interessante il capitolo sui consumi: quelli medi annunciati dalla Casa (18,5 km/litro) ci sono sembrati forse un po’ troppo ottimistici, ma va considerata l’assoluta eterogeneità dei tracciati che abbiamo percorso, comprendente anche numerose strade di montagna, e relative pendenze.

Ci è parso concretamente, tuttavia, che in ambito cittadino siano possibili ottime economie, grazie anche alla straordinaria efficienza del propulsore, e alla bontà del cambio, a conferma della vocazione cittadina dell’auto. Anche comunque lasciandosi andare alla brillantezza del vivace tricilindrico, e adottando uno stile di guida assecondante quel brio che l’auto ha dimostrato di possedere, non si scende mai al di sotto dei 13-14 chilometri con un litro.

Il listino prezzi

L’esemplare messoci a disposizione è una Titanium S, che nella gamma Ecosport, articolata anche nel basico (ma tutt’altro che frugale) Plus e nell’intermedio Titanium, costituisce l’allestimento di punta. Gli esclusivi cerchi da 17’ neri, abbinati allo squillante «Bright Yellow», giocano un suggestivo effetto di contrappunto estetico.

L’auto è a listino per 22.250,00 euro, e oltre alla già ricca dotazione di serie, comprensiva del Sony Navigation System con SYNC, abbiamo trovato telecamera posteriore, sensori di parcheggio e Visibility Pack, ciascuno per l’importo di 250,00 euro per complessivi 750,00 euro che, in totale, fanno salire il prezzo dell’auto a 23.000,00 euro. Cui se ne devono aggiungere altri 750,00 se si intende acquistare la versione con 140 cavalli. La gamma EcoSport parte da 18.250,00 euro, e include anche un’altra motorizzazione a benzina 1.5 con 110 cavalli (offerta anche con l’automatico Powershift a 6 rapporti), e una diesel 1.5 da 95 cavalli, sempre con cambio a 5 marce.

[ Alessandro Ferri ]

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