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Lotus Garden Party 2025: la velocità del ricordo

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L’edizione Classic Team Lotus Garden Party, appuntamento imperdibile per gli appassionati delle auto storiche, è stata l’occasione per celebrare, in grande stile, i 50 anni della Lotus Esprit. Un’esposizione mozzafiato che ha visto la partecipazione del creatore Giorgetto Giugiaro, ospite della manifestazione. Al suo fianco… il modello originale presentato nel 1972

Un cielo inglese, appena velato, ha fatto da scenografia perfetta alla nuova edizione del Classic Team Lotus Garden Party, tenutasi lo scorso weekend nella suggestiva cornice di East Carleton Manor, storica residenza della famiglia Chapman nei pressi di Norwich. Un appuntamento che è molto più di un raduno: è un rito, un pellegrinaggio nella memoria viva del motorsport, celebrato tra leggendarie monoposto, protagonisti irripetibili e auto che hanno fatto la storia.

Al centro della giornata, i 50 anni della Lotus Esprit, omaggiati con una straordinaria esposizione che ha raccolto tutti i modelli prodotti tra il 1976 e il 2004. A inaugurare idealmente la rassegna, l’originale disegnata da Giorgetto Giugiaro, presentata al Salone di Torino nel 1972: un’icona senza tempo, sospesa tra forma e funzione.

Il grande Colin Chapman con l’Esprit e il suo aereo privato firmato John Player Team Lotus

Proprio Giugiaro, presente all’evento, è stato uno dei protagonisti più acclamati. Con il suo stile sobrio e diretto, ha dialogato con appassionati e addetti ai lavori, ricordando l’ispirazione dietro quelle linee tese e scolpite che avrebbero definito l’identità visiva della Lotus per un’intera generazione.

Da sx: Gianluca Bardelli, Umberto Giorio (Resp. Comunicazione GFG STYLE) e Giorgetto Giugiaro

Accanto a lui, Mike Costin, co-fondatore della Cosworth, e Mike Kimberley, storico CEO di Lotus, hanno testimoniato un’epoca in cui ingegno, rischio e passione si fondevano in modo irripetibile. Le loro parole, lucide e dense di esperienza, hanno riportato alla luce lo spirito pionieristico della Formula 1 britannica degli anni d’oro.

Ma il momento più toccante della giornata è stato l’incontro con Bob Dance (foto a sinistra insieme a Gianluca Bardelli), leggendario capo meccanico del Team Lotus.

Con voce rotta dall’emozione, ha ripercorso la sua carriera al fianco di piloti entrati nella leggenda: Jim Clark, Graham Hill, Jochen Rindt, Emerson Fittipaldi, Ronnie Peterson, Mario Andretti, Ayrton Senna.

Un elenco che si fa racconto, fino al ricordo commosso di Elio De Angelis, definito da Dance: “musica e velocità, ironia e determinazione. Uno di famiglia”.

Presenti anche:

Russell Carr, attuale Design Director di Lotus, Peter Stevens, designer della McLaren F1, Julian Thomson, creatore della Elise moderna., Martin Donnelly, sopravvissuto a uno degli incidenti più drammatici della F1 e la La figlia di Fred Bushell, custode della memoria del management Lotus negli anni più intensi.

L’atmosfera è stata quella dei grandi eventi inglesi: elegante ma informale, emozionante ma mai enfatica. Un dialogo costante tra heritage e visione, tra chi ha costruito la leggenda Lotus e chi oggi ne conserva e rilancia lo spirito.

In questo contesto, l’incoraggiamento personale di Giugiaro e Kimberley (ultimo a destra) al progetto di portare in pista una Lotus Éclat Racing di Nicola Cippone (il primo a sinistra), guidata da Gianluca Bardelli (al centro della foto) nel Campionato storico HSCC, ha assunto un significato speciale.

Perché la storia, quando è autentica, non si conserva in una teca.

Si accende. Si guida.

[ Redazione testmotori360-Heritage-SPORT ]