Dopo il trionfo a Imola nel 1991 e la vittoria con John Surtees al Motor Show di Bologna nel 1989, la storica E-Type torna in pista nel 2025 guidata dalla passione di Gianluca Bardelli e dall’arte di Adriano Nicodemi. La Jaguar E-Type «Imola 91» è un’iconica vettura che ha segnato la storia del motorsport, in particolare per il suo trionfo al Gran Premio Storico di Imola nel 1991

Il ritorno della storica Jaguar E-Type è programmato per il 26 e 27 aprile all’Autodromo di Magione, in occasione del Trofeo Italia Storico organizzato dai fratelli Bartoli. In questo evento, la Jaguar E-Type «Imola 91» si prepara a riconquistare il pubblico, celebrando così il suo patrimonio e la sua storia.
La storia della Jaguar E-Type «Imola 91» inizia negli anni ’70, quando Fabio Bertagni, appassionato di corse, acquistò la vettura con l’intento di farla competere in pista. Su consiglio del pilota Piero Rizzi, Bertagni si rivolse ad Adriano Nicodemi, noto per la sua abilità nel preparare Jaguar. Sotto le mani di Nicodemi, la E-Type 3.8 fu trasformata e nel 1982 verniciata di giallo sole, iniziando a ottenere successi a Vallelunga e distinguendosi a Monza nella Coppa Intereuropa, dove vinse davanti anche a Giorgio Francia su Alfa Romeo TZ, grazie alla squalifica della Ferrari 250 GTO di Fabrizio Violati per il motore un po’ troppo esuberante…

Quando la vettura passò nelle mani di Giampaolo Benedini, fu preparata dal giovane Gianni Frabetti della Turbo Motor oggi proprietario della Tm Performance, che contribuì a portarla a vincere a Vallelunga e Mugello, arrivando terza in una Coppa Italia e seconda in un’altra Coppa Italia con Emanuele, il fratello di Giampaolo, dietro a Giorgio Schon, che correva con la Lotus Elan.

In questo periodo, Adriano Nicodemi ha definito l’E-Type «Imola 91» come “la madre di tutte le Jaguar E-Type” che ha preparato. Oggi, questa è la 36esima che riceve le sue cure.
Nel 1991, la vettura, allora guidata da Gianluca Bardelli, raggiunse il suo apice vincendo il Gran Premio Storico di Imola sotto la pioggia, su un circuito insidioso. Questo trionfo le valse il soprannome «Imola 91». Durante la sua carriera, la E-Type ha corso e vinto contro auto leggendarie come Ferrari P2 di David Piper, Ford Mustang, AC Cobra, Ferrari 250 LM, Ferrari 250 GTO e Alfa TZ, e contro piloti di Formula 1 del calibro di Patrick Tambay con Ford Mustang (che vinse proprio a Imola con la Ferrari di Formula 1 nel 1983).

Gianluca Bardelli, attuale custode della vettura, è una figura centrale nella storia recente di «Imola 91». Figlio di Gianfranco Bardelli, noto preparatore di auto come le Pantera De Tomaso, Gianluca è cresciuto tra officine e circuiti, diventando pilota e collaudatore. La sua passione per le Jaguar lo ha portato a trattare questa E-Type come un’opera d’arte, con l’obiettivo di riportarla alle sue origini collaborando con Nicodemi. Bardelli vede la vettura non solo come un’auto, ma come un’eredità che racchiude la storia di suo padre, di Nicodemi e delle corse degli anni passati.
Durante la sua carriera, la E-Type sempre preparata dalla Turbo Motor di Gianni Frabetti, ha avuto l’onore di essere guidata da John Surtees che nel 1989, nella sfida Italia-Inghilterra, vinse al Motor Show di Bologna davanti all’altra leggenda del motorsport, Stirling Moss, anch’esso in gara con una Lotus Elan. Nella finale, Surtees prevalse sulla Ferrari 250 GTO di Albert Obrist, consolidando ulteriormente il prestigio della vettura.
«Imola 91» non è solo un’auto da corsa, ma un simbolo di passione, artigianalità e storia. La sua vittoria a Imola nel 1991, in condizioni difficili, ha cementato il suo status di leggenda. La vettura rappresenta un’epoca in cui i piloti rischiavano tutto per la gloria, e il suo ritorno in pista nel 2025 è visto come un omaggio a questa eredità.
[ Redazione testmotori360 ]